mercoledì 19 novembre 2008

Si è occupato per anni dell'educazione, Philippe Meirieu, del quale ho riportato una breve descrizione e qualche citazione, a mio avviso, molto interessante.

Philippe Meirieu
E' nato il 29 Novembre
a Ales, è un insegnante francese, ispiratore della riforma scolastica. Università di educazione scientifica, egli definisce se stesso come un attivista e un uomo sulla sinistra. Basato su scritti di grandi maestri (da Rousseau a Freinet), che evidenzia le tensioni che sono insite in materia di istruzione. Egli ha contribuito notevolmente a diffondere in Francia principi pedagogici della nuova istruzione. E si propone di partecipare al rinnovamento della prassi di insegnamento per affrontare la sfida di istruzione di massa.

...qualche citazione...

"Fare di tutto perchè il soggetto entri nel mondo e riesca a stare in piedi con le proprie gambe, si appropri delle domande che hanno costruito la cultura degli uomini, assimili i saperi che gli uomini hanno elaborato come risposta a queste domande e li sovverta con queste risposte."

"Colui che viene al mondo dev'essere accompagnato nel mondo, che sia introdotto in questa comprensione da quelli che lo hanno preceduto: introdotto ma non plasmato, aiutato ma non fabbricato."

"E' durante tutto il corso dell'educazione che si guadagna l'autonomia, ogni volta che una persona si appropria di un sapere, che lo fa suo, lo riutilizza in modo indipendente e lo reinveste altrove."

"Sotto molti aspetti l'intento di rendere autonomi è il contrario di ciò che guida l'attività di Frankenstein nei confronti della sua creatura: quando bisognerebbe aiutarla a costruirsi, Frankenstein pretende di realizzare e compiere questa costruzione da solo; quando bisognerebbe creare nuovi legami tra il nuovo arrivato e il mondo che esiste già, Frankenstein lo abbandona in un universo ostile; quando bisognerebbe aiutarlo a darsi dei punti di riferimento, Frankenstein, terrorizzato di non poterlo controllare lui stesso, sprofonda nello sconforto; quando bisognerebbe cercare di costruire un possibile futuro insieme, Frankenstein vuole imporre il suo potere; quando bisognerebbe abbandonare lo scontro e la dialettica del maestro e del servo, Frankenstein resta nella logica del rapporto di forze.
Niente è stato legato. Niente può essere sciolto. E solo l'odio e la complicità nella corsa verso la morte potranno riunire questi due esseri tra i quali niente assomiglia ad un rapporto educativo."

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